mario

@mario@snac.sabatino.social


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mario »
@mario@snac.sabatino.social

@kenobit@livellosegreto.it @anzu@items.minimals.org nel #fediverso puoi costruire relazioni e scambi duraturi, io negli ultimi 4 anni ho installato e tombato diverse istanze usando software differenti, provato servizi gestiti da altri, alla fine mi ritrovo a seguire e ad essere seguito sempre dalle stesse persone, molte delle quali ho ritrovato anche in altri ambiti, non credo che sarebbe stato possibile nel recinto dei servizi commerciali, ti dirò di più, molti dei contatti che avevo su FB quando ancora lo usavo per diletto e non solo per lavoro come faccio ora, li ho persi totalmente di vista e si trovano nella mia città, fanno la mia stessa professione ed hanno i miei stessi interessi, quindi rendiamoci conto di quanto sia artificiale il legame creato dall'algoritmo dei servizi commerciali (come dice anzu anche quelli del fediverso hanno il proprio algoritmo)

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    Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷 »
    @anzu@items.minimals.org

    CC: @kenobit@livellosegreto.it

    Hai cambiato diverse istanze e ti ritrovi sempre con le stesse persone :) bene, sei il mio ideale di persona profilabile. Quello mi interessa non le persone che hai perso. I tuoi contatti abituali poi avranno contatti abituali. Tutta questa abitudine potrebbe permettermi di avere un'idea di te (e degli altri) abbastanza precisa. Il tuo grafo è costante, così lo è sul fediverso e così lo è su [nome di social commerciale che volete].
    Torno sempre al punto di partenza, solo la conoscenza intima del software da cui deriva la consapevolezza può portare ad affrontarlo col minor danno. Le chiacchiere stanno a zero, come si dice. A parlarne e basta non si salva nessuno e nemmeno noi stessi. Non lasciatevi prendere dalla fascinazione. Poi fate pure come vi pare e ne riparleremo tra qualche anno, dove sarò molto felice di avere avuto torto.

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      mario »
      @mario@snac.sabatino.social

      @anzu@items.minimals.org @kenobit@livellosegreto.it in effetti è così ma ne sono assolutamente consapevole e tu hai su di me esattamente il profilo che voglio tu abbia, chiaramente se volessi esprimere dei lati della mia personalità diciamo così, particolari, non userei di certo il mio nome e cognome 🙂 del resto questo è come un grande bar o una piazza dove ci si incontra e dove si è particolarmente esposti a chi sia, per vari motivi, interessato alle vite degli altri, quindi bisogna regolarsi di conseguenza ma tu lo sai meglio di me ....
      piuttosto parliamo di algoritmi, qui - e questa è la caratteristica principale del fediverso - l'algoritmo non ha lo scopo di estrarre valore dagli utenti per il maggior tempo possibile e non è manipolatorio by design, non è associato a sensori ed attivatori (cit.) controllati da chi la piattaforma gestisce o dai suoi accoliti, lascia perdere che si è manipolabili anche nel fediverso, l'algoritmo informatico qui non lo fa e se lo facesse gli utenti potrebbero scoprirlo (è software open source), l'algoritmo umano a volte si, è manipolatorio, pure nel fediverso, ma anche altrove, ovvero in un bar o in una piazza o dentro le mura domestiche ovuque le persone si incontrino e attivino delle relazioni di vario tipo

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        Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷 »
        @anzu@items.minimals.org

        CC: @kenobit@livellosegreto.it
        Non mi servirebbe sapere il tuo nome è cognome, ai fini della profilazione non importa chi tu sia. Confondi la profilazione dall'interno, cosa fatta dalle piattaforme dei soliti noti, con quella dall'esterno. Questo è il punto debole e per tale cosa dico che sia un colabrodo. Tu pensi che non avendo algoritmi di profilazione all'interno della tua istanza ti protegga, ma non è così. Potrei attivare diverse strategie esterne alla tua istanza per costruire un grafo di relazione. L'essere open source non ti protegge, non c'è bisogno di introdurre nulla. È la natura stessa del protocollo a esporti. Comunque, scusa ma sono abbastanza stufo di sentire sempre le stesse argomentazioni a difesa a spada tratta, per me nessun problema se ognuno rimane delle stesse posizioni. Se tu e gli altri siete contenti nessun problema 😉 continuate pure cosi. Come detto, ci ritroveremo fra cent'anni e se si dimostrerà che avessi torto meglio cosi. Una cosa sola voglio dire, come sia buffo che ogni volta che critico activitypub sembra che vi abbia inserito un peperoncino nell'ano. 🤣

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          mario »
          @mario@snac.sabatino.social

          @anzu@items.minimals.org @kenobit@livellosegreto.it anzu, è chiaro che se inserisci un contenuto in uno spazio accessibile al pubblico tutti possano leggerlo, è una scelta, ovviamente chi non vuole che i propri messaggi siano letti da chiunque e magari inseriti in una qualche forma di profilazione, deve regolarsi di conseguenza, se pubblichi le tue belle foto nell'istanza snac, vuol dire che vuoi che qualcuno le veda, anche persone a te ignote, l'algoritmo delle istanze libere che usano activitypub non è ottimizzato per lo sfruttamento commerciale, direi che questa sia una cosa di non poco conto, ed infatti anche tu sei sulla tua istanza snac e stiamo dialogando ad alta voce in questo spazio pubblico, se non volessimo rendere pubbliche le nostre elucubrazioni ci scambieremmo e-mail cifrate o useremmo altri strumenti 😀

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            Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷 »
            @anzu@items.minimals.org

            CC: @kenobit@livellosegreto.it

            Continui a perdere di vista il problema. Certo che se pubblico voglio pubblicare, che poi qualcuno veda o no (per me personalmente) è indifferente. Ancora mi parli di algoritmo interno (non è ottimizzato bla bla). Se non volessi rendere pubbliche le mie elucubrazioni ti assicuro che non lo sarebbero (alla massa) e seppure in rete molto difficili da scoprire. Come a volte ho accennato ho indossato nel tempo tutti e tre i cappelli.

            Come sempre non mi preoccupo né per me, né per chi è capace e né per chi non capisce o non vuol capire, come ben sai sono il Sig. Fottesega. Mi preoccupo e cerco di mettere in guardia l'utente comune che attirato da promesse prima o poi si riverserà nel fediverso. A quanto pare però dell'utente comune interessa a pochi e il discorso è spesso scomodo.
            Anche lasciando perdere l'algoritmo interno non progettato per o ottimeizzato per di suo, sei sicuro che io non abbia modificato questa istanza snac fornendola di un algoritmo che sta in questo momento profilando le istanze e i contatti con cui è federata? Come fai a stabilirlo? Devi solo fidarti di me che ti dico un bel: io? No, ma figurati....
            Ora, qui siete quattro gatti che la mia asocialità è proverbiale, ma avessi messo su una istanza tipo (una a caso) il mercatoneuno? (sia chiaro che non accuso nessuno, non volevo dire che, non affermavo che, bla bla... Che è vero che siamo tutti meno tossici [ora vomito] nel fediverso ma l'abitudine a estrapolare dai contesti è prerogativa umana)

            Al dunque, ripeto, mi interessa l'utente comune di voi super esperti non interessa una cippa di fava e siete liberi di darvi la zappa sui piedi, come faccio anche io. Per questo ogni discorso sul ma se volessi o se facessi, rimane solo un se ovvero una oppurtunità per chi conosce e è consapevole, opportunità che l'utenza comune nella maggior parte non ha.

            Come già scritto, continui (e continuano) a rispondermi sempre nella stessa maniera.

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              mario »
              @mario@snac.sabatino.social

              @anzu@items.minimals.org @kenobit@livellosegreto.it certo che mi fido di te e sono sicuro che faccio male
              😀
              comunque se vogliamo parlare delle semplificazioni a volte eccessive che sono state fatte per attirare pubblico nel fediverso ti dico che sono d'accordo con te ma che comunque è sempre la consapevolezza il tema fondamentale, consapevolezza che si raggiunge facendo un percorso personale, perché sai bene che la consapevolezza aiuta a non commettere errori e se questi errori sono stati alla fine commessi, almeno a non avere rimpianti, un po' come nella vita

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                Giacomo Tesio »
                @giacomo@snac.tesio.it

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                Se non sai modificare un software non lo puoi usare: utente e programmatore dovrebbero coincidere.

                Fin quando non ci arriveremo, gli utenti dovranno scegliere fra brontoloni che ti spiegano tutti i limiti di un protocollo progettato in buona fede, fanatici che li censurano e furbastri che ti invitano su piattaforme centralizzate per profilare (e decidere) non solo cosa scrivi e chi ti legge, ma anche cosa leggi e cosa pensi.

                @mario@snac.sabatino.social @anzu@items.minimals.org @kenobit@livellosegreto.it

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                  Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷 »
                  @anzu@items.minimals.org

                  CC: @mario@snac.sabatino.social @kenobit@livellosegreto.it

                  Sono perfettamente d'accordo, anche sui brontoloni. Pensi un po' :D

                    Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷 »
                    @anzu@items.minimals.org

                    CC: @kenobit@livellosegreto.it

                    Signor mio, la vita...

                    Quella che si fugge tuttavia che del diman non v'è certezza?

                    Si dipana in anse parossistiche di linee convolute quasi a volerci raccontare qualcosa, una storia di intrecci e incontri dove facce sconosciute all'improvviso si sorridono. Sta in quell'incontro fugace e repentino che talvolta da cenno a cenno e da parola a parola, può scaturire quella percezione dello scopo finale.
                    A volte mi chiedo se ci sia differenza tra i rimpianti della vita oppure il rimpianto della vita stessa, come se una sola cosa li raggruppasse tutti. Con così tanti rimpianti si potrebbe forse dire di aver vissuto?

                    Vede, mio caro, per questo tendo a non averli e a lasciarmi vagare libero.
                    Almeno così posso far finta anche di amarla questa vita e di sorriderle quando la incontro. [m]

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                      Giacomo Tesio »
                      @giacomo@snac.tesio.it

                      @anzu@items.minimals.org

                      A ben guardare, la vita è un lento percorso fra i pronomi soggetto delle nostre frasi: io, tu, egli, noi, voi, loro.

                      I più sfortunati si fermano presto, concentrati solo sull'io, vivono solo per sé.

                      Altri proseguono fino a creare un noi di cui essere parte, per cui agire e che agisce in noi.

                      A tutti tocca affrontare il voi, a volte per rafforzare un io/noi fragile, a volte come dolorosa frattura del noi.

                      Poi i figli iniziano a scegliere la propria strada a costruire un futuro tutto loro.

                      @mario@snac.sabatino.social @kenobit@livellosegreto.it

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                        Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷 »
                        @anzu@items.minimals.org

                        CC: @mario@snac.sabatino.social @kenobit@livellosegreto.it

                        Vede Sig. Giacomo, la vita è quella cosa che sembra che ci sia data in regalo, ma ogni tanto pare rivelarsi una maledizione. Concessa da un'arroganza parentale, talvolta diventa un macigno tantalico che ci rende immobili dal peso e impossibilitati dal mangiare e bere. Legati all'albero e immersi nell'acqua del supplizio, possiamo solo allungare le mani per le mele che scappano e la bocca per quel liquido che si ritira.

                        Noi padri, siamo figli dei figli dei loro padri in una catena di pressioni talvolta insostenibili, di richieste e di aspettative mancate, di speranze attese e forse mai risolte. Noi, che dovremmo soltanto vigilare in disparte per lasciare che i figli possano librarsi almeno solo un poco più in alto.

                        La vita mio caro, è un processo inevitabile e che sia breve o lungo è ininfluente, accade.

                        Tanto vale viverla appieno, anche nel lasciarla. [m]

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